
La felicità non è un concetto unico. Esistono diversi percorsi per perseguirla e due in particolare si distinguono: piacere edonico e benessere eudaimonico.
L’edonismo è la ricerca del piacere immediato: esperienze piacevoli, gratificazione a breve termine, il “qui e ora” con il minimo sforzo. È come un sorso d’acqua fresca in una giornata calda: intenso, appagante, ma fugace.
L’eudaimonia, invece, è un benessere profondo, duraturo e consapevole, indipendente dagli alti e bassi quotidiani della vita. Aristotele la definiva “la buona vita”: uno stato attivo di cui siamo costantemente responsabili, coltivato attraverso uno stile di vita virtuoso e in armonia con i nostri valori. Non è qualcosa che “ci accade”, ma qualcosa che costruiamo, esercitando le nostre virtù intellettuali, fisiche e spirituali.
In quest’ottica, la vera felicità non riguarda solo il sentirsi bene, ma anche il fare del bene. È un equilibrio che nutre sia noi stessi sia la comunità di cui facciamo parte. L’eudaimonia è anche benessere sociale: quando siamo altruisti, cresce il nostro stesso senso di realizzazione.

Apollo e Dioniso: due sentieri per la felicità
Nella mitologia greca troviamo due archetipi che incarnano questi percorsi: Apollo, simbolo di armonia, equilibrio e crescita interiore, legato alla felicità eudaimonica; e Dioniso, simbolo di estasi, festa e piacere immediato, legato alla felicità edonistica
Entrambi fanno parte di noi, e una vita equilibrata sa dare spazio a entrambe le dimensioni.
Eudaimonia e Mindfulness
La ricerca psicologica moderna — dalla Psicologia Positiva di Martin Seligman agli studi di Carol Ryff — conferma che la mindfulness è positivamente correlata al benessere eudaimonico. Vivere pienamente, con presenza, ci aiuta a connetterci ai nostri valori, chiarire la direzione della nostra vita e assaporare ogni momento come parte di un insieme più grande.
Lo stato di flusso — quel momento in cui siamo così immersi in un’attività da perdere la percezione del tempo — è un esempio perfetto di benessere eudaimonico. In quei momenti non cerchiamo il piacere fine a sé stesso; siamo pienamente presenti in ciò che stiamo facendo, e questo ci nutre nel lungo periodo. Sai cosa intendo? Hai mai sperimentato uno stato di flusso? Richiamalo ora alla mente.
Come Coltivare la Felicità Eudaimonica: lascia che faccia il mio lavoro e ti dia una “to do list” 😉
- conosci i tuoi valori e ciò che ispira la tua vita
- stabilisci i tuoi obiettivi a lungo termine e compi piccoli passi nella loro direzione ogni giorno.
- Rifletti sui valori universali e adotta quelli che più risuonano al tuo interno, traducili in azioni.
- prenditi cura della tua salute mentale e fisica
- non mirare solo a stare bene; fai bene e starai bene.
- trova attivita´che favoriscano la tua piena immersione in esse.
- mira all'equilibrio: i piaceri edonistici non devono essere esclusi, ma goduti in maniera piena e consapevole.

my counselor Alberto
Un esercizio di counselling
Come counselor, ti chiederei:
Quale è la piena felicità per te?
chiudi gli occhi.
Ricorda l'ultima volta che ti sei sentito/a profondamente felice. Con chi eri? Cosa hai visto? Cosa hai sentito? Che profumo? Cosa facevi? Assapora questo ricordo.
Adesso chiediti: che cosa era importante in quel momento? Cosa posso imparare da quella esperienza?

Gli ingredienti della piena felicità
Secondo la ricerca sul benessere psicologico, i pilastri della felicità eudaimonica includono:
- Autoaccettazione
- Relazioni positive
- Continua crescita personale
- Vivere con uno scopo
- Avere padronanza dell'ambiente in cui si vive
- autonomia (anche economica)
Coltivarli giorno dopo giorno è un atto d’amore verso noi stessi e verso la vita stessa.
Quindi! Mangia sano e goditi dolci lussuriosi ogni tanto. Piaceri. Senza senso di colpa. E' la vita.
Se vuoi raccontarmi la tua storia, sono qua in ascolto.
g.

References
- Aristotle – Nicomachean Ethics: the classic work defining eudaimonia as the “good life” and the realization of human potential.
- Seligman, M. E. P. (2011) – Flourish: A Visionary New Understanding of Happiness and Well-being. Free Press. Introduces the PERMA model for lasting well-being.
- Ryff, C. D. (1989) – Happiness is everything, or is it? Explorations on the meaning of psychological well-being. Journal of Personality and Social Psychology, 57(6), 1069–1081. Six dimensions of psychological well-being.
- Csikszentmihalyi, M. (1990) – Flow: The Psychology of Optimal Experience. Harper & Row. Examines the state of complete immersion in an activity and its link to lasting happiness.
- Ryan, R. M., & Deci, E. L. (2001) – On Happiness and Human Potentials: A Review of Research on Hedonic and Eudaimonic Well-Being. Annual Review of Psychology, 52, 141–166. Distinguishes and explores the interaction between hedonic pleasure and eudaimonic growth.
- Brown, K. W., & Ryan, R. M. (2003) – The benefits of being present: Mindfulness and its role in psychological well-being. Journal of Personality and Social Psychology, 84(4), 822–848. Links mindfulness to eudaimonic well-being.